Avere un pacemaker “per amico” significa poter
contare su uno strumento che, dall’interno del nostro corpo, ci aiuta a far
battere il cuore al ritmo giusto. Il pacemaker è, tuttavia, un oggetto
meccanico che emette impulsi elettrici e, come tutto ciò che ha a che fare con
l’elettricità, può essere danneggiato da un campo etettromagnetico. Se tutti i
portatori di pacemaker sanno bene quanto sia importante stare lontani da campi magnetici quali, ad esempio, quelli generati dai sistemi di sicurezza
aeroportuale, da un macchinario per la risonanza magnetica o dai
dispositivi anti-taccheggio nei negozi, meno noti sono i pericoli legati ad
oggetti di uso comune casalingo.
A focalizzare l’attenzione sul tema sono i cardiologi tedeschi
del Dipartimento
di Cardiologia dell’Università di Aquisgrana che, in uno studio pubblicato su Circulation[1],
ha esposto 119 pazienti con pacemaker a campi magnetici generati dalle normali
reti elettriche a 50-60 Hz. La ricerca
ha appurato che, aumentando gradualmente l’intensità del campo, i pacemaker hanno
iniziato a manifestare i primi segnali di cattivo funzionamento. Pertanto, si è
dimostrato come anche l’esposizione a campi magnetici generati da piccoli
elettrodomestici casalinghi come rasoi elettrici, tagliaerbe, o trapani
possono creare interferenze. Il rischio di interferenza aumenta all’aumentare
dell’impostazione della sensibilità del pacemaker e appare correlato anche ad una configurazione unipolare. Per evitare
rischi, il consiglio è dunque quello di tenere sempre i dispositivi ad una distanza di almeno 30 centimetri dal pacemaker.
Particolari raccomandazioni vengono rivolte a persone esposte a
campi magnetici sul luogo di lavoro: in quel caso, sarà raccomandabile
concordare con il cardiologo una programmazione
personalizzatadel dispositivo riprogrammando i pacemaker
ad una minore sensibilità.
[1]D. Stunder, T. Seckler, S. Joosten, M.D. Zink, S.
Driessen, T. Kraus, N. Marx, A. Napp, “In Vivo
Study of Electromagnetic Interference With Pacemakers Caused by Everyday
Electric and Magnetic Fields”, in Circulation,
February
28, 2017, Volume 135, Issue 9.