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  • I servizi

  • Impianto di defibrillatore

    ​Che cos’è un defibrillatore automatico


    Il defibrillatore automatico impiantabile (detto anche ICD) è un apparecchio che serve a trattare le aritmie ventricolari. Si tratta di una invenzione relativamente recente e viene utilizzato nella pratica clinica da circa vent’anni. È un piccolo dispositivo elettronico che osserva costantemente tutti i battiti del cuore ed interviene quando rileva aritmie gravi che mettono a rischio la vita del paziente.


    Quando bisogna impiantarlo


    I pazienti candidati ad impiantare un defibrillatore automatico sono coloro che hanno presentato un’aritmia ventricolare o un arresto cardiaco oppure quelli che presentano, per le loro caratteristiche e la loro patologia, un elevato rischio di poter avere un’aritmia ventricolare o un arresto cardiaco.


    Come viene impiantato


    L’impianto di un ICD è esattamente come quello di un normale pacemaker.

  • ​La degenza postoperatoria


    Dopo l’impianto il paziente dovrà rimanere a letto per circa 10-12 ore. Successivamente potrà cominciare a deambulare e svolgere quasi completamente le normali attività quotidiane salvo controindicazioni dettate dalla patologia di base. Nel periodo postoperatorio verrà controllata la ferita ed il buon funzionamento del dispositivo. Dopo circa 2 ore dall’intervento il soggetto potrà cominciare ad alimentarsi e bere normalmente.


    Come e quando bisogna controllarlo


    Per valutarne il funzionamento e lo stato di carica della batteria del defibrillatore, si eseguono due controlli elettronici del dispositivo ogni anno. I moderni defibrillatori sono forniti di una tecnologia che consente di inviare automaticamente dall’abitazione del paziente al centro medico alcuni parametri utili a verificarne, nel tempo, il corretto funzionamento.


    Quando bisogna sostituirlo


    Quando il livello di carica della batteria (controllato periodicamente) raggiungerà un determinato livello, il medico stabilirà quando eseguire la sostituzione dell’ICD con un nuovo dispositivo. Tale intervento è più semplice dell’impianto in quanto si utilizzano i cateteri precedentemente impiantati; è pertanto necessario semplicemente aprire la tasca di alloggiamento del pacemaker, sconnettere il generatore e sostituirlo con uno nuovo.

  • ​Cosa può succedere nel tempo


    Nel tempo può accadere che il defibrillatore possa intervenire per interrompere un’aritmia.In caso di intervento del dispositivo non è necessario che il paziente si allarmi: con ogni probabilità l’ICD è intervenuto per interrompere un’aritmia, salvando la vita al paziente stesso. Se si è trattato di 1 o 2 interventi in breve successione e il paziente non presenta sintomi particolari, è opportuno che questi contatti il Centro presso cui è seguito, che effettuerà un controllo entro 48 ore; il dispositivo fornirà al medico le informazioni relative all’intervento del defribillatore, permettendo di verificarne l’adeguatezza e il corretto funzionamento.Se si verificano interventi ripetuti e il paziente avverte sintomi importanti oppure avverte un’aritmia sui cui l’ICD non interviene, è opportuno che l’ICD stesso venga controllato presso il Centro oppure il più vicino Ospedale, in quanto il dispositivo potrebbe funzionare in modo inappropriato o potrebbe essere cambiata la situazione della sua malattia cardiaca. Il portatore di ICD viene fornito dal Centro d’impianto della documentazione che riguarda il suo dispositivo e la modalità con cui è stato programmato. Tali documenti devono essere sempre portati con sè , in modo che qualsiasi medico sia in grado di conoscere il dispositivo, interpretarne il funzionamento ed intervenire su questo a seconda delle esigenze del momento.

  • COME SI PRENOTA?

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