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  • I servizi

  • Ablazione transcatetere

    Che cos’è l’ablazione transcatetere


    L’ablazione transcatetere è una pratica non-chirurgica. E’ una procedura mini-invasiva che, in una prima fase, prevede l’inserimento di sottili e flessibili elettrocateteri (conduttori d’impulsi elettrici, a spirale elicoidale, ricoperti da materiale isolante) nei vasi sanguigni (vasi dell’inguine o del collo), attraverso i quali si raggiunge il cuore. Il percorso dal punto d’ingresso al cuore viene guidato da una macchina a raggi X (fluoroscopia) che fornisce immagini continue dei cateteri e dei tessuti. I sottili elettrodi posizionati nel cuore consentono di registrare i segnali elettrici cardiaci, grazie ai quali si eseguono numerose misure, utili a localizzare in modo preciso la zona di tessuto che è causa dell’anomalo circuito elettrico. Durante questo “mappaggio elettrico”, il cardiologo-elettrofisiologo induce la tachicardia che ha portato alla procedura per studiarne il meccanismo. Una volta localizzata la zona che causa il problema elettrico, in una seconda fase, viene impiegata una forma di energia per distruggere una piccola quantità di tessuto e quindi terminare l’anomalia. L’energia solitamente impiegata è la radiofrequenza. Altre forme di energia usate più raramente sono l’intenso raffreddamento con gas liquido (crioablazione) e gli ultrasuoni.

  • L’ablazione transcatetere è dolorosa


    Raramente si avverte dolore e più spesso si percepisce solo un lieve fastidio di breve durata. Nel caso di una più alta sensibilità al dolore si somministrano farmaci antidolorifici che rendono la procedura ben tollerata. In sede intraoperatoria, per il paziente è possibile osservare tutta la procedura, attraverso i monitor e fare domande sull’andamento dell’intervento. Dopo la procedura, il paziente rimane a letto per 4-6 ore per essere sicuri che i siti di inserzione degli elettrocateteri guariscano bene e successivamente si alza dal letto e riprende rapidamente le attività abituali.


    Quali rischi si corrono durante l’ablazione transcatetere


    Generalmente la procedura ablativa ha rischi molto bassi. Questi ultimi dipendono dall’esperienza operatoria dell’equipe, dalla qualità della strumentazione utilizzata e dalla capacità della struttura di far fronte ad ogni complicazione.

  • ​Quando eseguire l’ablazione transcatetere


    Molti pazienti hanno disturbi del ritmo cardiaco che non riescono ad essere curati con i farmaci, oppure alcuni pazienti non possono o non vogliono assumere farmaci antiaritmici a vita, a causa degli effetti collaterali. In tali casi l’ablazione transcatetere è impiegata per la cura delle tachicardie atriali e delle tachicardie ventricolari. Per molti tipi di tachicardie, l’ablazione transcatetere è efficace nel 90-98% dei casi, eliminando così la necessità di interventi chirurgici o terapie farmacologiche a lungo termine.

  • COME SI PRENOTA?

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